I dolci di San Nicolò


Ogni anno, nella notte del 6 dicembre, i bambini dell’Europa settentrionale e di alcune zone del nord Italia, in particolare Trieste, ma anche Bari e Venezia, preparano un piattino di biscotti per San Nicola, o Nicolò, o ancora meglio Santa Claus, quello che poi la tradizione ha trasformato in Babbo Natale. Anche San Nicolò e il suo asinello devono rifocillarsi, a causa del lungo viaggio. In compenso, il buon Nicolò lascia, ai bambini più meritevoli, dolci, biscotti secchi e altre leccornie. E anche qualche carbone di zucchero.


Nicola di Myra fu un vescovo, poi divenuto santo, che agli inizi dell’anno 300 difese il cristianesimo diventando il patrono di marinai e bambini. Si racconta che, quando venne a sapere che in una città lontana c’erano molti bambini che rischiavano di morire di fame a causa di una carestia, prese farina, zucchero e frutta e salpò verso quella città, portando a ogni bambino cibo e felicità. 


Il 6 di dicembre, dunque, è festa grande. I bambini ricevono i regali, anticipando un po’ il Natale.


*in Credere, n. 49 del 3.12.2023


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