Il pane della fede e della misericordia


Il giorno di Pasqua è la festa del pane, il miracolo dell’impasto della farina con l’acqua che genera sostentamento, vita, allegria. 

Un pane della fede che lo studioso del Mediterraneo, Predrag Matvejević, chiama pane delle lacrimeraccontando degli ebrei sefarditi che preparavano il loro pane azzimo nella settimana di Pasqua, quando, alla vigilia dello Shabbat e nei giorni dello Jom Kippur, dal vecchio ghetto si diffondeva un gradito profumo di pane accompagnato da silenziose preghiere. 

Oppure il pane della nostalgia dei Greci scappati dalle loro coste per paura dei Turchi, e rifugiatisi nella laguna veneta. 

E ancora il pane dell’esilio dei monaci armeni, che nei giorni di festa, cuociono il loro pane bianco, piatto, schiacciato. 

Fino alla pietà popolare che posa il suo pane dei poveri in nicchie ricoperte di ruggine, sui muri delle case e delle chiese, in luoghi poco esposti. Alla crosta di pane, si aggiungeva qualche soldino di elemosina. 

Il pane della fede è anche il pane della misericordia.

*in Credere, 31.03.2024

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