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Visualizzazione dei post da dicembre, 2023

Le bollicine di dom Pierre

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Tra i viaggi che si possono fare in Francia non può mancare un salto nella regione dello Champagne,  una zona costellata da colline, vigneti, cantine, iscritta nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità dell’Unesco.  Qui si incontra la storia di un monaco dai poteri olfattivi e gustativi speciali,  quel  dom Pierre Pérignon, che  nel 1668 diventò cellario dell’ abbazia di Hautvillers  fino al 1715, anno della sua morte.  All’interno dell’abbazia, più che della liturgia delle ore, si occupò della  cura delle vigne , delle cantine del monastero e delle tecniche vitivinicole. Fino ad arrivare a registrare quello che tutti noi oggi conosciamo come il metodo  classico ( méthode champenoise , che prende nome appunto dalla regione francese dello Champagne), un  processo di produzione di vino spumante, che consiste nell’indurre la rifermentazione dei vini in bottiglia attraverso l’introduzione di zuccheri e lieviti selezionati. Sia lode alle bollicine di dom Pierre. Dopo di lui, il capodanno ha un

La zuppa della nonna è sempre la più buona

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  Se arriva il freddo improvviso accendiamo i termosifoni. Ma i nostri nonni, quelli vissuti nella prima parte del secolo scorso, trovavano il calore rifocillando lo stomaco. Come? Con brodi e zuppe, serviti, ovviamente, caldissimi.  Una soluzione naturale e “bio”, diremmo oggi. Le verdure e le patate, tritate in vellutate portentose e zuppe abbondanti, risultavano piacevoli e gustose. Lo hanno riscoperto oggi grandi chef nei loro ristoranti stellati.  Le zuppe non sono più un piatto povero, così ricche di fibra, vitamine e minerali. Fanno pure colore nel piatto. E il fenomeno del  bone broth  (brodo d’osso) e dello  souping  sta prendendo piede nelle società occidentali. Intanto una nota catena di vendita on line propone un premiatissimo  bone broth ,  un concentrato di ossa di manzo, massimo effetto nutriente, da viaggio, senza ormoni o additivi, delizioso sapore naturale. Una sorta di brodo supervitaminico concentrato in una vasetto.  Anche se la zuppa della nonna, ha, davvero, un a

Il mate di papa Francesco

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Da quando l’argentino Bergoglio è diventato papa, c’è una bevanda che è diventata famosa. Si tratta del mate , un  infuso preparato con le foglie di erba Mate , pianta originaria del Paraguay e Uruguay. Una bevanda che in Argentina ha però trovato il suo habitat migliore, diventando parte essenziale del costume e della cultura nazionale. Lo stesso Francesco, durante un’udienza del mercoledì in piazza San Pietro, bevve il mate offerto da un fedele rendendolo così immediatamente riconoscibile. Si prepara più o meno come il classico tè: si acquista direttamente nelle spezierie, o si comprano le bustine pronte all’uso. Dicono che il mate sia una tisana che aiuti a stare svegli e concentrati, e ha proprietà depurative, diuretiche e antiossidanti.  Nella cultura sudamericana, il mate va consumato in cerchio, tra amici. Aiuta a socializzare e a sentirsi parte di una famiglia. Con papa Francesco, il mate ha assunto il ruolo di bevanda dell’amicizia e del buon umore. Basta non abusarne. Specie