E Dio suonò il sax
Pubblicato su Credere (14 marzo 2021) Una volta erano gli spirituals a gridare il nome di Dio nella ricca America della segregazione razziale e della schiavitù del popolo “nero”. Dall’altra parte del globo, nell’Occidente dell’Europa cristiana e nell’Oriente del misticismo arabo, indiano e buddhista, Dio è invocazione, lode al creato, perdono e genuflessione, compagnia e compassione. Poi la svolta. L’arrivo delle chitarre elettriche, della batteria e i suoi tempi in quattro, il sax, i fiati, le grandi voci bianche: il sessantotto della musica passa per pentagrammi che alla protesta aggiungono calore, desiderio di Dio, afflato mistico. Una storia e una musica che percorre il mondo. Un viaggio a ritroso alla ricerca del profumo di Dio nascosto nel pentagramma. Viva l’America ribelle A cominciare dalla conversione di Bob Dylan , il menestrello “on the road” di un’America ribelle, pacifista, antimilitarista, l’America dei diritti civili e sociali rivendicati a suon di musica. ...